Generalmente, per indicare l’inquinamento presente all’aperto ci si riferisce all’inquinamento outdoor o in ambiente, anche se quest’ultimo termine può dar luogo a fraintendimenti, per cui in alcuni casi sarebbe preferibile specificare ambiente esterno. Con inquinamento dell’aria indoor si intende l’inquinamento che interessa l’aria degli ambienti confinati, cioè quella presente in quei luoghi all’interno dei quali si svolgono attività umane sia di lavoro che conviviali, di svago o di riposo.
E’ comunque opportuno sottolineare che nell’ambito della definizione “indoor” vengono esclusi gli ambienti industriali. Al contrario di quanto succede in tali ambienti, nel caso di abitazioni, scuole, uffici, edifici pubblici, mezzi di trasporto, ecc., l’inquinamento indoor viene frequentemente sottovalutato per fattori di natura squisitamente culturale, psicologica o storica. In realtà, diverse ricerche hanno dimostrato che in questi luoghi l’esposizione ad inquinanti di varia natura può essere addirittura superiore a quella relativa agli inquinanti in ambiente esterno o industriale.
Un’eccezione a riguardo è data da un caso particolare di inquinamento dell’aria indoor: quello in ambito ospedaliero. Qui l’attenzione è maggiore anche per la frequente possibilità di contrarre varie malattie, anche di tipo professionale; di conseguenza sono maggiori i controlli volti a tutelare la salute del personale e degli ospedalizzati.